Fotografiamo fiori e insetti in orto e in giardino


Tra le mie passioni legate al mondo dell’orto rientra la macrofotografia.

Fiori e insetti hanno bisogno di uno sguardo ravvicinato per essere compresi ed apprezzati nella loro bellezza sia estetica che funzionale.

Ragno saltatore

Ho pensato quindi di dedicare una pagina del sito Giardinaggio Semplice per offrire ai miei quattro lettori quattro alcuni piccoli consigli per avvicinarsi all’arte della fotografia macro. Voglio cominciare con un conncetto base: non preoccupatevi troppo della vostra attrezzatura fotografica. La bella foto non la fa la fotocamera, ma la fate voi.

Nella varie foto di esempio scattate qui sotto ne troverete anche una scattata con una fotocamera del 2007, con soli 5 megapixel. La cosa, nell'anno attuale 2020, sa veramente di blasfemia. Figuratevi se dite ad un vostro amico/a che avete scattato una foto con una fotocamera da 5 megapixel! Vi ridono dietro? Può essere... ma sta di fatto che la foto è comunque riuscita bene.

Concentratevi sulla foto, non sull'attrezzatura.

Un ringraziamento al sito TecnicaFotografica che ha messo a disposizione per questo articolo diverse foto macro.


Macro libellula

Macrofotografia

Le libellule

Innanzitutto: da dove cominciare?
Dalle libellule. Perché proprio da loro? Perché non sono così difficili da fotografare come potrebbe sembrare. Volano velocemente - sono gli insetti volanti più veloci in assoluto - ma quando si fermano su un ramo... ecco che possiamo scattargli una foto!

Tra i comportamenti della libellula, a differenza di altri insetti, quello di ritornare sul ramo dove si erano appoggiate in precedenza. Prima regola della macrofotografia - ma non solo di questa: conoscere le abitudini dei nostri soggetti fotografici ci aiuta a trovare il posto giusto al momento giusto per fare il ...clic!

Nella foto, macro di libellula, crop al 100%, Tamron 90mm F2.8. Fa un pò senso, vero?


Mirrorless Fujifilm

La macchina fotografia

Compatte, bridge, mirrorless, reflex

Chi non ha una macchina fotografica, o chi vuole cambiare la sua, si pone l'amletica domanda: che tipo di macchina fotografica scegliere? A questa domanda ne sono legate altre: quanto peso sono disposto a portami appresso? Quanto è importante uno scatto in termini di tecnica e qualità? E, dulcis in fundo, quanto sono disposto a spendere?
Grosso modo, ci sono quattro tipi di macchine fotografiche: le compatte o “consumer”, le cosiddette “prosumer” (professional + consumer, cioè consumatore professionale, tra parentesi bruttissimo termine), chiamate anche “bridge” (ponte), una via di mezzo tra le compatte e le reflex, le reflex e, infine, le mirrorless - che hanno lo stesso sistema delle bridge ma obiettivi intercambiabili.

Se fotografare vi piace, vi consiglio di scegliere una prosumer, una reflex o una mirrorless. Pesano di più di una compatta ma hanno un’ergonomia migliore che vi consente una buona e stabile impugnatura.

Rispetto alle compatte, le prosumer presentano caratteristiche tecniche più evolute che vanno dalle lenti di maggior qualità, alla possibilità di utilizzare comandi in manuale come l’apertura del diaframma e altri parametri di scatto. Le prosumer dispongono di un unico obiettivo (zoom) attaccato al corpo macchina - a cui possono essere attaccate lenti aggiuntive come macro, tele o grandangolari. Io ho cominciato la fotografia macro con la prosumer HP Photosmart945, a cui aggiungevo lenti close-up +1, +3, +5. In seguito sono passato alle reflex.

Le reflex sono ovviamente il non plus ultra, ma fate attenzione con le nuove macchine fotografiche. Alcune non hanno il motore di autofocus interno, costringendovi a comperare obiettivi con il motore di autofocus - molto più costosi di quelli che non lo hanno. Ricordate inoltre che se il vostro budget è limitato ma volete comunque una reflex, c’è sempre la possibilità di acquistarla usata - attenzione in questo caso al numero di scatti effettuati.
Ricordatevi infine che, se acquistate una reflex, la differenza la fa un buon obiettivo - meglio un obiettivo buono che tre economici.

Nella foto, una mirrorless della Fujifilm.


Sirfide

Risoluzione in megapixel

Una fotocamera digitale da 6 megapixel vi consente di stampare foto in formato A3 (29,7 x 42 cm) senza perdere di definizione.
Il numero di megapixel non fa la qualità dell’immagine, ricordatevelo, altrimenti i fotografi professionisti sceglierebbero le compatte per risparmiare.

Purtroppo le case produttrici puntano molto sul maggior numero di megapixel. Si trovano compatte da 10-12-14-24-40 megapixel (ma anche di più!), ma la qualità dell’immagine, lo ripeto fino alla nausea, non cambia in rapporto ai megapixel. La qualità la fa soprattutto il sensore, più grande nelle reflex e più piccolo nelle compatte.

Nella foto, una sirfide su ub fiore. La foto è stata scattata co n una Nikon D7100 e un obiettivo Tamron 90 mm Macro.


Filtro polarizzatore

Compatibilità con i tipi di lente

Se acquistate una reflex, vi consiglio quelle che abbiano compatibilità con obiettivi vecchi. Nel mercato dell’usato troverete delle ottiche di qualità anche se di decenni fa. Alcune molto costose (solitamente con focale fissa a F/2.8), altre più economiche rispetto alle nuove, ma comunque di buona qualità. Ho cambiato moltissimi obiettivi, costosi e meno costosi. Quello che più mi è piaciuto, tra i meno costosi, è stato il Tamron 55-200mm, con rapporto macro 1:2, ottimo rapporto qualità/prezzo e ottimi colori in condizioni di buona luce.

Il mio obiettivo preferito per la fotografia macro è invece il professionale Tamron AF SP 90mm, con focale fissa a 2.8 e rapporto macro 1:1.

Nella foto: un filtro polarizzatore.


Macro con HP945

Studio, conoscenza, progresso tecnologico

Per ottenere ottimi e soddisfacenti risultati con una reflex è necessario studiare le basi della fotografia ...e il manuale della macchina fotografica!
Ricordatevi comunque che non è la vostra macchina fotografia a fare le foto. Siete voi. Una bella foto - con buona composizione e colori/luci equilibrate - la si può ottenere anche con una compatta. Viceversa, anche con una reflex si possono fare brutte foto. Siete voi che scegliete il soggetto, l’inquadratura, la composizione, i colori e la luce. Non la macchina fotografica.

Più volte all'anno le marche più blasonate lanciano sul mercato nuovi tipi di macchine fotografiche e di obiettivi.
Ricordatevi comunque che siete sempre voi a scattare la fotografia, e questo significa scegliere tutta una serie di fattori (variabili): dall'istante esatto del clic all'ora del giorno, alle condizioni di luce, al tipo di inquadratura, e avere una buona macchina fotografica non implica necessariamente fare delle buone fotografie. Viceversa esistono dei luoghi così meravigliosi che le foto fatte - siano fatte anche con una vecchia compatta da 6 megapixel - sono comunque meravigliose. Ma non vogliono dilungarmi in queste "paludi" interpretative. Scegliete voi la macchina fotografica che più vi piace...

Nella foto: macro realizzata nel 2007 con una HP945 da 5 megapixel e lente addizzionale macro Tiffen +3.


Tubi di prolunga

Moltiplicatore di focale

L'attrezzatura macro indispensabile

È consigliato un obiettivo macro dedicato, con rapporto 1:1.
Ne esistono di varie marche, tutte ottime lenti.

Chi avesse un budget limitato - un buon obiettivo macro ha un costo che parte solitamente dai 300/400 euro - o chi volesse iniziare a fare fotografia macro senza subito investire in una costosa lente, può ripiegare verso tre semplici ed economiche soluzioni:

  • Lenti addizionali CloseUp. Si fissano all’obiettivo e raggiungono vari tipi di ingrandimento (+1, +3, +5, etc.). Consentono di avvicinarsi molto al soggetto ma riducono la profondità di campo.
  • Tubi di prolunga. Vengono fissati tra la fotocamera e l’obiettivo, aumentando l’ingrandimento. Tolgono vari" step" di esposizione (Step EV, dove EV=Exposure Value, cioé valore di esposizione).
  • Anello per macro - o anello di inversione. Consente di montare l’obiettivo dalla parte contraria rispetto al normale senso e permette di avvicinarsi all’oggetto e fotografarlo in modalità macro.

Un'altra soluzione consiste nell'inserire, tra il corpo macchina e l'obiettivo, un moltiplicatore di focale. Questo accessorio, come si intuisce dal nome, moltiplica la lunghezza focale dell'obiettivo (x1.4, x2, x3) permettendoci di avere lo stesso ingrandimento del soggetto fotografato ad una maggiore distanza. È consigliato per fotografare quegli insetti che al nostro avvicinarsi volano via - ad esempio le farfalle. L'unico inconveniente nel suo utilizzo è la perdita di luminosità.

Infine, un cavalletto o un monopode è sempre un utile strumento per la macro fotografia, perché ci permette di aumentare la profondità di campo senza incorrere nel mosso o mocromosso.

Nelle foto: dei tubi di estensione per la fotografia macro della Kenko e un moltiplicatore di focale x1.4 della Canon.


Fotografia macro di un tulipano

Lo sfondo

Deve essere omogeneo, ma soprattutto non deve infastidire il soggetto principale della foto. Avvaletevi di cartoni o pannelli colorati da mettere dietro al vostro soggetto o, se questo non è possibile, fate attenzione allo sfondo utilizzando a questo scopo l'apertura/chiusura del diaframma.

Nella foto, lo sfondo nero fa risaltare il colore del tulipano portando la nostra attenzione solo sul soggetto.


Profondità di campo

L'angolo di ripresa

Gli obiettivi e le lenti macro tolgono molta profondità di campo.
È importante che il soggetto sia allineato al piano di ripresa, così da mettere a fuoco il maggior numero di dettagli possibile.

Se invece volete dare una connotazione poetica al vostro soggetto, mettendo a fuoco solo pochi dettagli e andando a sfumare il resto del soggetto, la regola precedente non ha più senso. Nella foto vedete come le stame del fiore siano a fuoco, mentre i petali sono appositamente sfuocati. La fotografia è stata realizzata con Nikon D7100 e Tamroon 90 mm Macro, Iso 100 - F/8 - 1/400"


Fotografia macro

Apertura del diaframma

Più il diaframma è chiuso, maggiore è il tempo di esposizione e maggiore è la profondità di campo. A seconda dell’effetto che volete ottenere, aumenterete o diminuirete questo valore.
Infine, una giusta apertura del diaframma può darvi ottimi risultati per lo sfondo, che può diventare - anche senza la presenza di cartoni o pannelli - una superficie che fa risaltare il vostro soggetto.

Nella foto: scatto con Nikon D300 e Tamron 90mm macro, ISO200 e focale a F/5.6. Notate come lo sfondo sia omogeneo e faccia risaltare l'insetto.


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