Parco urbano in Giappone
Un parco urbano, Giappone

I giardini tra '800 e '900


Il giardino all’inglese e quello romantico sottendono ad un nuovo concetto di spazio dedicato al giardino che non è più quello chiuso delle comunità monastiche e nemmeno quello aperto e infinito della monarchia: è un nuovo concetto di giardino che si inscrive nello sviluppo economico e sociale della città, sotto la spina della rivoluzione industriale.

Se le città si ingrandiscono e gli spazi della campagna si riducono, ecco che il giardino va oltre la metafora di giardino-paradiso e anche quella di giardino-paesaggio, per diventare parco urbano, luogo multifunzionale dove esercitare varie attività, ma soprattutto luoghi per riportare il verde all’interno delle città. A partire dalla fine dell’Ottocento vengono costruiti parchi urbani nelle principali città europee e americane.

Central Park, New York
Giardino dell'Itamaraty Palace
Il giardino dell'Itamaraty Palace, Brasilia

Le città-giardino


L’architetto Paxton progetta il parco di Birkenhead vicino a Liverpool (1844-47); il Central Park di New York, nel cuore di Manhattan, viene progettato nel 1856 da F. L. Olmsted e rappresenta la natura “selvaggia” dentro la città e il tentativo di risanamento ambientale di quest’ultima; a Barcellona l’architetto Gaudi lavora 14 anni alla realizzazione del Parco Güell - che rimarrà incompiuto.

La tendenza, quasi la necessità, di predisporre spazi verdi all’interno delle città e dei nuovi quartieri metropolitani, trova la maggior espressione nelle teorizzazioni di Walter Gropius, Le Courbusier (nel progetto del 1922 Ville contemporaine pour tres millions d’habitants), Frank Lloyd Wright.

Di notevole interesse l’opera di Burle Max, che lavora soprattutto in Brasile - a Rio de Janeiro, Recife, Brasilia - introducendo nei suoi progetti elementi botanici (specie autoctone) e forme estetiche asimmetriche, con colori inattesi e in opposizione con le forme architettoniche del contesto urbano.

Il giardino sottovetro di Paxton


Un accenno va fatto anche al “giardino sottovetro”, il Crystal Palace (poi distrutto da un incendio nel 1937), progettato da Joseph Paxton - che era stato giardiniere e costruttore di serre in vetro e ferro - per la Grande Esposizione di Londra del 1851. Misurava circa 120 metri in larghezza e 562 metri in lunghezza con coperture a varie altezze con volte a botte.

Questa immensa serra era temperata, con disposizione dei vetri che si potevano adattare all’inclinazione dei raggi solari, un sistema idraulico, un sistema di ventilazione e uno di riscaldamento. Utilizzava un sistema modulare che consentiva un facile montaggio e smontaggio.



La serra per le palme, a Vienna
La Palmehaus, serra per le palme, a Vienna