Aneto

Aneto - Anethum graveolens L.


L’Aneto è una pianta aromatica annuale caratterizzata... da un particolare e caratteristico odore, che ricorda il finocchio e l’anice... ma più intenso. Infatti graveolens deriva dal latino « gravis » (pesante, forte) e «olens » (sentore) ed è anche per questo che la pianta viene anche chiamata “finocchio fetido”. Il nome della pianta deriva dalla parola ànetos che significa “sciolto, scapigliato”, dalla forma delle sue foglie. Nell’antico Egitto alla pianta si dava il significato di scacciare i malori.
Originaria del Medio Oriente, questa pianta vene utilizzata per scopi alimentari soprattutto in India, ma anche da noi in Occidente (soprattutto in Germania, Ungheria, Grecia e Scandinavia) il suo uso è ampiamente documentato. Si possono utilizzare sia i fiori che le foglie, dopo essiccazione, ed è possibile fare anche il pesto.
Come per altre piante aromatiche i suoi usi sono molteplici: ha proprietà rilassanti e depurative, viene usata per alleviare i dolori allo stomaco dovuti a gonfiori o coliche ed è un buon rimedio anche per chi ha l’alito pesante.


Caratteristiche

Morfologia

Appartiene alla famiglia delle Apiaceae. Ha un fusto ramoso nella parte alta, articolato in nodi e internodi. Può raggiungere anche 1/1,5 metri d’altezza. Le foglie hanno segmenti filiformmi con larghezza di circa 1 mm. L’infiorescenza, con una dimensione variabile dai 5 agli 8 cm, è ad ombrello. I fiori hanno un colore giallognolo.

Tecniche colturali

Come per tante aromatiche è facile da coltivare. Ha solo bisogno di terreni ben drenati e fertilizzati – con pH compreso tra 5,4 e 7,8. Apprezza l’esposizione al sole e il terreno ha bisogno di molte sarchiature per eliminare le malerbe. Si semina in primavera in piano campo o, vista la grandezza della pianta, anche in vaso. I fiori si raccolgono verso luglio-agosto, mentre le foglie in ottobre.

Raccolta e conservazione

Dopo l’estate, possono essere consumate le foglie fresche o i semi essiccati.

Carvone, pinene, resine, limonene, olio essenziale, mucillagini, tannini, flavonoidi, cimene, fellandrene, cumarine.

Può essere soggetta a ruggini, ticchiolatura, afidi e lepidotteri.

Nell’antica Roma l’aneto era considerata una pianta che poteva accrescere la forza fisica e i gladiatori lo usavano in abbondanza come condimento. Lo indossavano inoltre come corona sul capo perché la pianta era simbolo di gioia.

Sconsigliato durante l’allattamento e soprattutto durante la gravidanza. Viene utilizzato per migliorare la digestione, per ridurre il gas intestinale, favorisce il sonno, favorisce la diuresi, ha un blando effetto anti tumorale, contrasta l’alitosi. Con semi e foglie essiccate è possibile fare impacchi per rinforzare unghie e capelli. Può essere consumato sotto forma di infuso o di tintura madre. In cucina si utilizzano fiori e foglie essiccate.



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