Sambuco

Sambuco - Sambucus nigra L.


Originaria dell’Europa e del Caucaso, il sambuco comune (Sambucus nigra L.) è una pianta molto comune in Italia.

È una pianta angiosperma dicotiledone che può raggiungere i 10 metri d’altezza, con chioma globosa e foglie composte, di colore verde scuro, e tantissime proprietà benefiche per l’organismo contenute nei fiori e nei frutti. Attenzione però alla glicoside sambunigrina e altri alcaloidi pericolosi contenuti nel resto della pianta.

Il nome deriva dal greco "sambuché”, nome di uno strumento musicale (una specie di flauto) che veniva ottenuto dai rami cavi della pianta.


Le proprietà del sambuco si conoscevano fin dai tempi antichi. Venivano utilizzati i fiori che, in forma di infuso o di tisana, servivano nel trattamento delle malattie legate all'apparato respiratorio o per curare asma, tosse, raffreddore.
Con le bacche di sambuco si preparano tisane lassative e purgative.
Ha una forte presenza di vitamina A e una discreta presenza di vitamina C. Moltissimi gli aminoacidi presenti: alanina, arginina, cistina, glicina, isoleucina, acido glutammico, acido aspartico, lisina, prolina, serina, etc.

Frequenti sbalzi di temperatura tra giorno e notte e piogge frequenti possono provocare nel sambuco delle malattie fungine.
Altri nemici possono essere gli afidi e le cocciniglie che possono essere allontanate con un intervento preventivo al termine della stagione invernale.

Nel periodo invernale si raccolgono i fiori, mentre da agosto a settembre si raccolgono i frutti.
Numerosi gli usi: dai medicinali per uso esterno ottenuti da foglie e scorza fresca, alle frittelle e dolci casalinghi ottenuti con i fiori, allo squisito sciroppo, fino agli sciroppi, alle marmellate e alle gelatine ottenuti con i frutti ben maturati.

È possibile moltiplicare il sambuco attraverso semina - con bacche a piena maturazione interrate a circa 2,5 cm di profondità - o per talea - prelevando rami di almeno 30 cm nella stagione autunnale.