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More - Rubus ulmifolius


Pianta arbustiva perenne, si trova allo stato selvatico ed è considerata un’infestante. Ma i suoi frutti (drupe) sono buonissimi.

All’inizio verdi, diventano poi rossi e infine nerastre (more).
A quel punto sono possono essere colte e consumate - il periodo della raccolta va dall’inizio dell’estate fino a settembre.

La pianta gradisce il sole e non teme né il freddo e neppure le alte temperature.
Adora terreni a medio impasto (sabbia, ghiaia, torba, compost) con un ph intorno a 5, ben drenati. È sufficiente annaffiare ogni 8-10 giorni.

Questa pianta arbustiva veniva utilizzata per delimitare proprietà e poderi.
I suoi rami spinosi erano un ottimo deterrente a personaggi male intenzionati.


Come si consumano le more? Fresche, appena raccolte, in forma di marmellata, sciroppo, gelatina, ottime per decorare una torta alla frutta, nello yogurt, nel gelato... a voi l’inventiva.
Stanno bene quasi ovunque. Possono essere congelate, magari in piccole quantità, e di volta in volta scongelate a seconda delle necessità del momento.
Nel caso della surgelazione si consiglia di utilizzare more non troppo mature.

È possibile coltivare le more in un vaso con un diametro non inferiore ai 50 cm, possibilmente a mezz’ombra.
La pianta si svilupperà in altezza, quindi potete preparare un filare, dove essa si svilupperà.

Dopo la messa a dimora è necessario attendere due anni prima della potatura.
Questa si esegue tagliando i rami che hanno fruttificato alla base.

Per propaggine apicale o per talea.

Tabella ripartizione percentuale degli elementi

Fonte: INRAN - Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione

Proteine: 15%
Lipidi: 0%
Carboidrati: 85%